Il 2 febbraio 1842 con una solenne processione della statua dell'Arcangelo San Michele, titolare della chiesa e protettore della Diocesi casertana, si svolse la traslazione dalla vecchia alla nuova cattedrale.
Il 27 agosto 1943 due bombe caddero sull'annesso seminario riportando danni anche alla cattedrale, in particolare al soffitto cassettonato della navata centrale e all'intera zona absidale. Negli anni Settanta del Novecento, secondo le norme del Vaticano 11, fu trasformato il presbiterio, fu innalzato il piano di calpestio, per ricavarne la cripta, e furono eliminate le transenne. Nel 1997 l'abside fu arricchita di un nuovo altare maggiore ed infine è del 2000, anno giubilare, il nuovo e maestoso portale di accesso al tempio.
L'Arciconfraternita di San Giovanni Battista a sinistra, e la cappella del seminario a destra, incorniciano la facciata della cattedrale, di impianto neoclassicista ad emulazione degli antichi tempi romani. Il pronao preceduto da una gradinata in pietra di Bellona è sormontato da un timpano sostenuto da pilastri. Stucchi bianchi decorano le pareti della facciata. Al centro del timpano è un medaglione con la scritta "QVIS VT DEVS", al di sotto del quale si osserva lo stemma del vescovo Gabriele Moríondo, posto a coronamento della finestra "a coda di pavone". Ai lati del finestrone sono i due angeli reggighirlanda a bassorilievo, opera dello scultore Angelo Solari. Nato a Caserta nel 1775 e morto a Napoli nel 1846, figlio d'arte, il Solari fu apprezzato scultore presso la corte dei Borbone. Al di sotto dei due angeli si aprono due nicchie, in cui sono custodite le due statue in gesso di San Sebastiano a destra, e di San Michele Arcangelo a sinistra. Ai lati due volute di raccordo sono affiancate da piccoli pinnacoli.
Un'ampia fascia separa i due ordini della facciata. Su di essa è inciso "CHRISTVS VINCIT CHRISTVS REGNAT. CHRISTVS IMPERAI". Al di sotto cinque pilastri, intervallati da sei bassorilievi con teste di cherubini e festoni di alloro, scandiscono l'ingresso al portico. Oltrepassata la cancellata si accede al pronao su cui si aprono i tre portali della chiesa. Ai lati del portale maggiore vi sono due lapidi a sinistra ed altrettante a destra. Le lapidi più grandi sono anche le più antiche: quella a sinistra del 1842 è posta a ricordo della consacrazione a nuova cattedrale avvenuta "sotto gli auspici di San Michele Arcangelo e alla presenza delle maestà Ferdinando II e Maria Teresa il 2 febbraio 1842". La lapide a destra indica la storia dell'antica chiesa carmelitana divenuta poi parrocchia di San Sebastiano. Le due lapidi più piccole furono poste a sinistra nel 1858 dal vescovo Enrico De Rossi, e a destra nel 1986 dal vescovo Vito Roberti.