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Il portale maggiore è la "porta santa" realizzata dal contemporaneo artista sacerdote don Battista Marello. Battista Marello, è una personalità complessa, interprete dei nostri giorni, che nelle opere vive la sua indole sperimentativi e la sua non comune forza comunicativa. Le tensioni prospettiche convivono con le esaltazioni cromatiche, la sua creatività prende forma nei disegni, nelle tele e nelle sculture, che arricchiscono alcuni dei più importanti spazi pubblici e religiosi di Terra di Lavoro.
La grande porta bronzea rappresenta la sintesi dell'iconografia cristiana e della Chiesa casertana. In basso è l'emblematico incontro tra il pontefice Giovanni Paolo II ed il vescovo Mons. Raffaele Nogaro avvenuto nel 1992.
Intorno alla scena centrale si sviluppano i simboli cristiani delle spighe di grano e dei grappoli d'uva, tra i cui tralci si leggono i nomi delle chiese casertane. In alto tra l'angelo ed il leone, il toro e l'aquila, simboli degli evangelisti, si erge trionfante la figura di Cristo ai piedi della quale, sulla destra, è inciso il nome di "MARIA". Ed al centro, ad unire la sfera terrena con quella celeste, la grande colomba dello Spirito Santo.

All'interno l'impianto della chiesa a croce latina è modulato dal motivo dell'architrave. Dodici colonne con capitelli corinzi, dividono la chiesa in tre navate, con transetto alla croce ed abside centrale. La navata centrale è per dimensioni tre volte più grande delle navate laterali. La copertura del soffitto è piana e realizzata con un cassettonato a stucco, attaccato ad una soffittatura pensile, fissata alle capriate lignee sovra¬stanti. Quattro grandi archi segmentano la navata centrale e la zona absidale: il primo incornicia l'organo, il secondo funge da arco trionfale aprendosi sulla croce del transetto, il terzo sovrasta l'altare maggiore ed il quarto divide l'abside dal coro.

Il pavimento, opera di Armando Castellano, è a quadroni di marmo bianco di Carrara e di bardiglio, fatto realizzare dal vescovo Gennaro Cosenza nel 1912, come recita la lapide posta sul pavimento all'ingresso centrale "CATHEDRALIS HUIUS ECCLESIAE/ PAVIMENTUM/ JANUARIUS COSENZA EP: CASERTANUS/ MARMORIBUS STERNI/ JUSSIT/ ANNO DOMINI MCMXII".

Il partito decorativo della chiesa è per imponenza degno del suo ruolo di nuova cattedrale. Il programma iconografico alla base della decorazione pittorica della basilica raffigura l'intera famiglia celeste: dai profeti agli evangelisti, dai santi più cari alla devozione locale al San Michele intitolatario della chiesa, dai santi fondatori di ordini religiosi agli angeli ed agli Arcangeli.
Per godere appieno di tale ambizioso e complesso impianto decorativo bisogna porsi dinanzi l'ingresso centrale, da dove inizia la nostra visita.