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La Devozione al Cuore di Gesù

Il Magistero della Chiesa, specialmente con l'Enciclica: "Haurietis aquas" ha dato al culto del Sacro Cuore tutta la grandezza ed ampiezza che merita, inserendo la devozio­ne al Cuore di Cristo, Verbo incarnato, nell'interno della cristologia, presentando come centro l'amore di Cristo e a Cristo, che é l'essenza stessa del cristianesimo.Il Cuore di Gesù é simbolo dell'amore in­finito, della tenerezza e della misericordia del Padre. Esprime tutta l'amorosa obbe­dienza, che ha soddisfatto, in CUORE  maniera so­vrabbondante, le esigenze della giustizia. Amore, perdono e riconciliazione si realiz­zano nella redenzione."Il Cuore di Cristo" é lo stesso GESÙ, ric­co di amore divino per il Padre, ricco di amore umano per gli uomini.Da questo Cuore - afferma Papa Giovan­ni Paolo II°, - s'incentra e si irradia tutta la vita della Chiesa. Questo Cuore é fonte di vita e di santità!". "La Chiesa, quando si ri­volge al Cuore di Cristo, vive e professa la misericordia di Dio, in un grado sommo".Per un credente é di estrema importanza conoscere questo Cuore, per vivere ed ama­re più consapevolmente quel Dio, che mor­to e risorto per noi, ci ha fatto partecipi della vita divina, sgorgata simbolicamente dal Co­stato e dal Cuore trafitto sulla croce.«IL CUORE DI GESÙ» è simbolo dell'amore che spinse il Figlio di Dio a farsi nostro fratello, a morire per noi sulla croce, a risorgere dai morti e a rimanere sempre con noi nell'Eucaristia. A ciascuno di noi Gesù chiede di ricambiare questo amore. Apparendo a Santa Margheri­ta Maria Alacoque, egli pronunciò la celebre espressione: «Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini! Ma da molti di essi non riceve che ingratitudine e disprezzo...». In altre apparizioni le indicò come modello dei devoti del suo Cuore divino San Francesco d'Assisi. Nell'apparizio­ne del 13 ottobre 1687 fece le seguenti dodici promesse per coloro che onorano il suo Cuore.  

                                                                                                                                                               

1) Darò loro tutte le grazie necessarie;

2) Metterò pace nelle loro famiglie;

3) Li consolerò nelle loro affli­zioni;

4) In vita e soprattutto in morte sarò loro sicuro ri­fugio;

5) Su tutte le loro iniziative spargerò abbondanti benedizioni;  

6) I peccatori troveranno nel mio Cuore la sorgente e l'oceano della misericordia;

7) I tiepidi diver­ranno fervorosi;

8) I fervorosi in breve giungeranno a  grande perfezione;

9) Benedirò i luoghi dove l’immagine del mio Cuore verrà esposta ed onorata;

10) Ai sacerdoti darò il dono di commuovere i cuori più induriti;

11) Il nome di quanti propagheranno questa devozione verrà scritto nel mio Cuore e non ne verrà mai cancellato;

12) Nell'eccessiva misericordia del mio Cuore, prometto che il mio amore onnipotente accorderà a quanti si comunicheranno nel primo venerdì di nove mesi consecutivi la grazia della perseveranza finale: essi non moriranno in mia disgrazia, né senza avere ricevuto i loro sacramenti. In questa ultima ora, il mio Cuore sarà per essi asilo sicu­ro.

«La Grande Promessa» è un dono prezioso del Cuore di Gesù, che promette di concedere una buona morte, la penitenza finale e di conseguenza il paradiso, a quanti si impegneranno di vivere una vita veramente cristiana e in suo onore, per nove mesi consecutivi al primo venerdì, faranno la confessione e la comunione.Il Papa Giovanni Paolo II nell'Enciclica «Dives in misericordia» ha riproposto al mondo il grande tema dell'infinita misericordia del Cuore di Gesù. Vi si trova­no accenni «a molteplici esperienze dell'uomo contempo­raneo» espressione discreta, in cui molti hanno visto in­clusa la profonda conoscenza che il Papa ha della suora polacca Faustina Kowalska, della quale egli studiò la vita e il «messaggio» istruendone il processo di beatificazio­ne, quando era Arcivescovo di Cracovia (27 settembre 1968). L'apparizione del 22 febbraio 1931 è di fonda­mentale rilievo. Così la riferisce la veggente: «Di sera, mentre stavo nella mia cella, vidi il Signore con una veste bianca: teneva una mano alzata per benedire. L'altra ma­no teneva il vestito all'altezza del cuore. Dalla veste soc­chiusa sul petto, uscivano due grandi raggi, uno rosso e l'altro bianco. Fissavo in silenzio gli occhi del Signore. L'anima mia era penetrata di timore, ma anche di grande gioia. Dopo un istante, Gesù mi disse: "Dipingi un quadro secondo l'immagine che vedi, con la scritta: `Gesù, confido in te'. Desidero che questo quadro venga venera­to prima nella vostra cappella e poi nel mondo intero. Prometto che non perirà l'anima che tributerà culto a questo mio Cuore. Le prometto vittoria sui suoi nemici. qui in terra, specialmente nell'ora della morte. Io stessi,la difenderò come mia gloria "». Qualche settimana dopo, Gesù stesso le spiegò il si­gnificato dei raggi, che provenivano dal suo Cuore. «Questi raggi significano l'acqua e il sangue. L'acqua: che giustifica le anime, il sangue che è vita dell'anima Sgorgano dal mio Cuore, aperto sulla croce. Questi raggi  proteggono l'anima. Felice chi vive alla loro ombra. Non lo  raggiungerà la giustizia, ma solo la misericordia - Suor Faustina Kowalska, morta a soli 33 anni, è l’iniziatrice di un nuovo movimento devozionale al Cuore di Gesù. Dopo perplessità ed incertezze, oggi è stata ricono­sciuta come autentica apostola dell'amore misericordioso del Cuore di Gesù. II suo messaggio è stato tradotto ben 64 lingue. A lei attinge ispirazioni l'Enciclica << Dives in misericordia>> di Papa Giovanni Paolo II.