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STATUTO PER IL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

Art. 1 - Costituzione

Il giorno 19 settembre 2022 alle ore 19.30, si è costituito nella Parrocchia di San Michele Arcangelo nella Chiesa Cattedrale di Caserta, il Consiglio Pastorale Parrocchiale a norma del can. 536 §§1-2 del Codice di Diritto Canonico ed entra in vigore lo stesso giorno.

Art. 2 - Natura

II Consiglio Pastorale Parrocchiale, in conformità al can. 536 §1 del Codice di Diritto Canonico, è organismo di comunione e di corresponsabilità nella missione ecclesiale a livello parrocchiale, ed esprime la partecipazione responsabile delle diverse componenti del Popolo di Dio rappresentando tutta la Comunità Parrocchiale nell’unità della fede e nelle diversità dei carismi e dei ministeri. La parrocchia deve essere una vera comunità di lavoro in cui tutti i membri assumono un ruolo da adulti: lo Spirito Santo parla a tutti e a tutte. 

Art. 3 – Finalità

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale è un organismo consultivo esprime rappresentativamente l'intera comunità parrocchiale, raccolta intorno al suo Parroco. Dunque, la funzione principale del Consiglio Pastorale Parrocchiale sta pertanto nel ricercare, studiare e proporre conclusioni pratiche in ordine alle iniziative pastorali che riguardano la parrocchia. Sotto la guida del Parroco il Consiglio Pastorale Parrocchiale, svolge i seguenti impegni:

    a. consiglia il parroco ricercando, studiando e proponendo pratiche conclusioni circa le opere pastorali che hanno attuazione in parrocchia;

   b. offre un servizio alla comunità nella sua missione di evangeliz­zazione, santificazione e promozione umana.

     c. studia la situazione della comunità cristiana locale sotto gli aspetti re­ligiosi, morali, sociali umani, ecc.;

     d. propone programmi di attuazione sulle questioni riscontrate di maggiore urgenza, sempre in armonia con le deliberazioni e i programmi del­la Conferenza Episcopale Italiana e della Diocesi a cui la Parrocchia appartiene.

e. riflettere e analizzare la situazione pastorale della Parrocchia;

f. individuare le esigenze primarie religiose ed umane dei fedeli del territorio ed elaborare il programma per il cammino pastorale della Parrocchia, in sintonia e con il cammino pastorale della Diocesi;

g. favorire la comunione tra i diversi gruppi presenti in Parrocchia per attuare una efficace e concreta pastorale organica;

h. decidere le attività unitarie scegliendo i mezzi adeguati per attuarle e verificandone la realizzazione.

Art. 4 - Composizione

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale è composto da:

a) Sono membri di diritto:

Il Parroco che lo istituisce e ne è il Presidente;

Il/i Vicario/i parrocchiale/i;

I diaconi permanenti;

Le Superiore/i di Comunità Religiose presenti ed operanti in Parrocchia;

I componenti del Consiglio per gli Affari Economici;

b) Sono membri scelti:

I rappresentanti delle aree che costituiscono l’attività pastorale della Parrocchia

(catechesi – liturgia – carità) così suddivisi:

2 membri per l’area della catechesi;

2 membri per l’area della liturgia;

2 membri per l’area della carità;

2 rappresentanti delle associazioni, movimenti, gruppi, corale presenti in Parrocchia;

2 rappresentanti dell’oratorio presente in Parrocchia;

2 rappresentanti dei Ministri Straordinari della Santa Comunione;

2 coppie di sposi rappresentanti della pastorale familiare;

2 giovani.

2 membri come rappresentanza del popolo.

Art. 5 - Requisiti dei membri

Tutti i membri del CPP debbono:

1° essere «in piena comunione con la Chiesa cattolica» (can. 512 §1) e con il parroco,

2° distinguersi «per fede sicura, buoni costumi e prudenza» (can. 512 §3)

3° aver completato l’Iniziazione Cristiana (Battesimo, Eucarestia e Cresima);

4° aver compiuto il 16° anno di età;

5° abitare nella parrocchia oppure, operare stabilmente in essa;

6° partecipare alla vita e alla missione della parrocchia;

7° non ricoprire cariche politiche.

Art. 6 - Sostituzioni

I Consiglieri decadono dall’ufficio in caso di assenza non giustificata a tre riunioni consecutive del Consiglio Pastorale Parrocchiale. Nei casi di morte, dimissioni o revoca, i Consiglieri decaduti saranno sostituiti dal Parroco. Le dimissioni di un membro del Consiglio devono essere motivate e presentate per iscritto al Parroco, il quale le comunicherà al Consiglio stesso perché decida se accettarle o respingerle.

Art. 7 - Durata

II Consiglio Pastorale Parrocchiale dura di cinque anni. Tutti i membri possono essere designati per un altro mandato. Durante la vacanza della Parrocchia non si interrompe l’attività del Consiglio Pastorale Parrocchiale, che è convocato e presieduto dall’Amministratore Parrocchiale o dal Vicario Foraneo, al solo scopo di consultazione in vista della nomina del nuovo Parroco. Il nuovo Parroco fino ad un anno dopo l’ingresso, può chiedere e ottenere le dimissioni del Consiglio Pastorale Parrocchiale.

Art. 8 - Organi

• Il Presidente del Consiglio Pastorale Parrocchiale è il Parroco (can. 536 §1). In sua assenza, il

compito della presidenza è affidato al Vicario Parrocchiale o all’Amministratore Parrocchiale.

Spetta al Presidente:

- convocare il Consiglio;

- stabilire l’ordine;

- approvare e rendere esecutive le delibere del Consiglio.

Il Direttore ha il compito di coordinare i membri del consiglio, condurre le riunioni e rappresentare la parrocchia nelle assemblee.

● La Giunta è formata dal Presidente, dal Segretario, dal direttore e da tre Consiglieri designati dal Consiglio Pastorale Parrocchiale. Ha il compito di coadiuvare il Presidente nelle attività per le quali egli lo riterrà opportuno.

• Il Segretario è liberamente scelto dal Presidente, sentito il parere del Consiglio, tra i membri del Consiglio stesso, oppure da un membro esterno.

Spetta al Segretario:

- preparare la convocazione e trasmetterne l’avviso con il relativo ordine del giorno entro i termini

dovuti di 15 giorni;

- predisporre l’eventuale utilizzo di sussidi utili ad affrontare l’ordine del giorno;

- tenere l’elenco aggiornato dei Consiglieri;

- annotare le presenze e le assenze e riceverne l’eventuale giustificazione;

- Illustrare i punti all’ordine del giorno e raccogliere gli interventi;

- raccogliere la documentazione dei lavori;

- redigere il verbale delle riunioni e tenere l’archivio del Consiglio.

È compito delle Commissioni:

- studiare, nell’ambito della propria competenza determinata dal Consiglio Pastorale, i problemi

pastorali della Parrocchia e trovarne la soluzione adeguata;

- riferire i risultati del proprio lavoro al Consiglio Pastorale Parrocchiale.

Art. 9 - Esperti

Qualora fosse necessario, al Consiglio Pastorale Parrocchiale possono essere invitati esperti di particolari materie. Questi, però, non avranno diritto di voto.

Art. 10 - Compiti

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale ha solo funzione consultiva.

Art. 11 - Riunioni

a) II Consiglio Pastorale Parrocchiale si riunisce in seduta ordinaria almeno quattro volte all’anno. Il Consiglio può essere convocato in seduta straordinaria dal Presidente o su richiesta della maggioranza assoluta dei Consiglieri. I Consiglieri che richiedono la convocazione straordinaria dovranno presentare richiesta scritta al Segretario, precisando i temi da porre all’ordine del giorno.

b) L’ordine del giorno delle riunioni è stabilito ed approvato dal Presidente in collaborazione con il Segretario.

c) La convocazione e l’ordine del giorno saranno comunicati a membri del Consiglio almeno otto giorni prima della seduta stabilita.

d) Tutti i membri del Consiglio Pastorale Parrocchiale hanno il diritto-dovere di intervenire a tutte le riunioni. Per la validità della seduta è richiesta la presenza della metà più uno dei membri.

e) Normalmente le riunioni non sono aperte ad altri fedeli, a meno che non decida diversamente lo stesso Consiglio. Quando la seduta fosse aperta, coloro che non sono membri del Consiglio vi

assistono senza diritto di parola.

f) I lavori, sempre preceduti dalla preghiera, potranno essere introdotti da una breve relazione che

illustri il tema in oggetto. La discussione è guidata dal Presidente e moderata dal Direttore, che stimola la partecipazione di tutti i presenti.

g) La discussione potrà concludersi con il consenso unanime su una data soluzione oppure con una formale votazione. In tal caso il voto verrà espresso pubblicamente, eccetto quando si tratti di questioni personali o di elezione. Per la validità delle delibere è richiesta la maggioranza dei

presenti.

h) I verbali del Consiglio, redatti su apposito registro, devono portare la firma del Presidente, del Segretario e del Direttore del Consiglio stesso e debbono essere approvati nella seduta successiva.

Art. 12 - Assemblea Pastorale Parrocchiale

Se il Parroco ne ravvisi l’opportuna necessità, convocherà un’assemblea Pastorale aperta a tutti i fedeli della Parrocchia, con particolare attenzione agli operatori pastorali al fine di illustrare le linee programmatiche del nuovo anno pastorale, ascoltando ed accogliendo pareri e suggerimenti dei presenti.

Art. 13- Elementi portanti per un sereno lavoro degli operatori pastorali.

1) Per prima cosa la formazione al senso della Chiesa e all’appartenenza alla Parrocchia.

2) È necessario trasmettere l’amore alla spiritualità di comunione tra i membri del Consiglio Pastorale. La parrocchia deve diventare la casa di questa comunione, anche come luogo fisico. Uno scandalo è quello di vedere operatori pastorali che, se da una parte hanno aderito a lavorare nella vigna di Dio, dall’altra diventano segni non credibili presso i fratelli di fede. Questo perché non lavorano in comunione, in armonia, perché si fa leva soprattutto sulle proprie forze o sul proprio gruppo. Per poter raggiungere questi obiettivi dobbiamo creare occasioni di preghiera e di vita comune.

3) Indispensabile la necessità della presenza alla vita della parrocchia, non limitarsi a svolgere solo il proprio dovere pastorale quasi come timbrare il cartellino che ho svolto il mio servizio e poi basta. Siamo chiamati a trasmettere una giusta visione della parrocchia, che è una famiglia e non semplicemente un distributore di servizi. E questo può avvenire se siamo famiglia nel vivere con entusiasmo insieme i momenti di comunione, la celebrazione soprattutto festiva.